Spara contro alunni a Rio, undici morti
Irruzione in una scuola: un ex alunno apre il fuoco e fa dieci vittime fra i 12 e i 14 anni. Poi si toglie la vita
RIO DE JANEIRO - Undici morti e diciotto feriti. È questo il bilancio, corretto al ribasso dalle autorità brasiliane, della sparatoria in una scuola di Rio de Janeiro. Un uomo ha fatto irruzione nell'istituto «Tasso da Silveira» di Realengo, nella zona ovest della metropoli brasiliana, sparando contro gli alunni. Dalle informazioni diffuse dal sito internet della tv brasiliana Globo news, l'assassino sarebbe un ex alunno, Wellington Menezes de Oliveira, di 24 anni. A morire, oltre al killer, sono stati un ragazzo e nove ragazze di età compresa tra i 12 e i 14 anni. Tra i feriti invece ci sono dodici alunni e sei alunne. Incerte le circostanze della morte dell'assassino: la più accreditata è quella secondo cui l'uomo si sarebbe tolto la vita. L'assassino avrebbe lasciato, tra l'altro, una lettera, con frasi sconnesse, nella quale dichiarava il suo intento suicida. Per alcuni media invece sarebbe stato ucciso dalla polizia. La maggior parte dei feriti è stata trasportata all'ospedale Albert Schweitzer, il più vicino alla scuola. L'uomo sarebbe entrato nell'istituto con uno zaino, dicendo di dover tenere una conferenza; poi avrebbe aperto il fuoco in un'aula.
LA DINAMICA - La strage è accaduta verso le 8 del mattino di giovedì. L'uomo si è presentato davanti all'istituto indossando un giubbotto anti proiettile e ha sparato per lunghissimi minuti di seguito fuori e dentro la scuola. «L'omicida - ha detto Djalma Beltrame, capo del Battaglione 24 della Polizia Militare di Rio - era allucinato. Indossava una uniforme militare. Ha sparato con due pistole calibro 38. Non ho mai visto una cosa simile in 26 anni di servizio». La sorellastra di Wellington, Rosilane, ha confermato che il giovane era un ex alunno della Tasso da Silveira e ha detto che viveva da solo, non aveva amici e stava tutto il giorno su internet. Si era lasciato crescere una barba lunga e «parlava di cose musulmane: era un poco matto». Alcuni hanno anche detto che fosse infetto dal virus Hiv. È stato identificato con una carta d'identità che portava addosso.
IL PIANTO DI DILMA - La presidente brasiliana Dilma Rousseff non ha trattenuto le lacrime, parlando dei «brasileirinhos», i piccolo brasiliani , che sono morti nella strage a Rio. «Il Brasile non è abituato ad assistere a questo tipo di crimini - ha detto Rousseff - Tutti siamo uniti nel ripudio dell'atto di violenza perpetrato perdipiù contro bambini indifesi. Rendiamo il nostro omaggio a questi brasilianini che hanno perso troppo presto la vita». La scuola Tasso da Silveira di Realengo è stata creata 40 anni fa in un quartiere misto, residenziale e di favelas, alla periferia ovest di Rio. L'istituto accoglie anche studenti disabili.
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